Celiachia, aumentano del 20% i diagnosticati in Italia
Lo afferma l'ultimo rapporto del ministero della salute: gli affetti da sindrome da celiachia sono ufficialmente 135.800, ma secondo l'Aic è colpito almeno l'1% della popolazione. Dalla medicina arriverà presto una pillola per favorire la digestione del glutine.
Pubblicato il 14/11/2012I celiaci in Italia continuano ad aumentare vertiginosamente. Lo afferma un recente rapporto pubblicato dal ministero della salute, che nel 2011 ha contato ben 135.800 celiaci diagnosticati: si tratta di un incremento del +19% rispetto al 2010. Ma secondo il ministero, sono ancora «troppo pochi»: i celiaci diagnosticati non coincidono, infatti, con gli effettivi intolleranti al glutine, che secondo le stime dell'Associazione italiana celiachia sono almeno 600 mila. Infatti, per farsi diagnosticare la sindrome da celiachia occorre recarsi a una visita con i sintomi dell'intolleranza al glutine. Ed è facile mettersi nei panni di una persona che non intende stare appositamente male solo per avere una diagnosi, una volta che ha già percepito i fastidiosi sintomi della celiachia.
Tornando al rapporto ministeriale, esaminando la divisione per regioni si scopre che è la Lombardia la regione italiana con maggiore presenza di celiaci, mentre la Val d'Aosta è quella che ne conta meno. La Lombardia, con 5000 nuovi casi in un anno, è anche la regione con il più elevato aumento di diagnosi (+26%), al pari della percentuale della Sardegna e seguita dall'Abruzzo (+23%). In Campania e Sicilia si è invece avuto l'incremento più basso, rispettivamente con il+ 9% e il +8%.
È il sesso femminile a essere più colpito dalla celiachia, con 96.245 casi contro i 38.655 uomini. Questo perché, spiega il rapporto, la celiachia è una malattia mediata da fattori ormonali.
Il maggiore numero di diagnosi di intolleranza al glutine avviene dai 10 anni in su: nel 2011 i casi sono stati 116.641 (nel 2010 erano 104.081). Nella fascia di età tra i sei mesi e un anno, invece, la Campania è al primo posto con 36 bambini celiaci, seguita dall'Abruzzo (8) e dalla Sardegna (7). Fino ai 3 anni e mezzo torna al primo posto la Lombardia (466), seguita da Campania (280) ed Emilia-Romagna (250), mentre fino ai 10 anni e dai 10 anni in su le tre regioni con più residenti celiaci sono in ordine la Lombardia, la Campania e il Lazio.
Com'è noto, purtroppo ad oggi non esiste una cura per la celiachia. L'unico modo per combatterla è seguire una dieta priva di glutine. Ma la medicina sembra avere in tasca un imminente aiuto, come spiega Umberto Volta, responsabile della struttura semplice di malattia celiaca al policlinico S. Orsola Malpighi di Bologna: «La pillola contro la celiachia è in fase avanzata di validazione, e dovrebbe presto arrivare sul mercato. Si tratta di una capsula composta da enzimi capaci di digerire il glutine in vivo, ma nella sperimentazione si è visto che agisce su 2-3 grammi di glutine, mentre nella dieta media del nostro paese se ne assumono 10-20 grammi al giorno. In sperimentazione esiste poi un'altra pillola per bloccare l'assorbimento del glutine nella mucosa intestinale, ma i risultati sono meno incoraggianti del previsto. Quanto al vaccino, in sperimentazione sull'uomo negli Usa, serviranno almeno altri sette anni di ricerche».
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