Brevettate in Italia le analisi del sangue che anticipano la celiachia
Uno speciale test, già disponibile al Gaslini di Genova, è in grado di prevenire i sintomi della grave patologia
Pubblicato il 16/05/2013Una semplice analisi del sangue per scoprire se una persona è affetta da celiachia. È la nuova scoperta, realizzata in Italia, che abbatte una delle ultime frontiere dell'intolleranza al glutine: quella di individuare la gravità della patologia e persino di anticiparla.
Il test, sviluppato grazie a un lavoro di diversi anni realizzato dai ricercatori dell'Istituto pediatrico Gaslini di Genova in collaborazione con l'Università di Verona, permette di verificare se un soggetto predisposto alla celiachia si ammalerà o meno. Per scoprirlo, con un margine di anticipo che varia da pochi mesi a sei anni, è sufficiente una semplice analisi del sangue che rappresenta una vera e propria diagnosi precoce, molto importante soprattutto per i sintomi atipici o silenti della celiachia – cioè quelli che impediscono a una persona che soffre di capire quale sia la causa.
Lo studio dei ricercatori del Gaslini, pubblicato dalla rivista Immunologic Research, dimostra la possibilità di prevedere l'insorgenza della malattia prima del suo esordio e persino prima che i test classici se ne accorgano. Questo perché le persone affette da celiachia, al contrario di quelle sane, producono anticorpi contro una particolare proteina del virus, detta VP7. Tali anticorpi, riconoscendo anche un'altra proteina presente sulla superficie di tutte le cellule intestinali, vi interagiscono destabilizzando la barriera dell'intestino e danneggiandone l'impermeabilizzazione, lasciando una via di ingresso al glutine contro il quale viene attuata la risposta infiammatoria che causa i dolori che i celiaci, purtroppo, conoscono bene. Le analisi brevettate al Gaslini riconoscono appunto la presenza di questi anticorpi, che spesso anticipa i sintomi della celiachia. Con analisi del sangue semestrali sarà dunque possibile intervenire non appena la patologia si manifesterà. Agire con una dieta anticipata priva di glutine sarebbe tuttavia inutile, poiché attualmente l'assistenza sanitaria italiana contribuisce ad acquistare i costosi alimenti per celiaci solo dopo che la malattia è stata diagnosticata.
La procedura di analisi scoperta dai ricercatori del Gaslini è già stata brevettata, ed è imminente una sua utilizzazione diffusa in tutto il mondo. Già da oggi, chiunque può effettuare il test nei laboratori dell'istituto Gaslini a Genova. Secondo il professor Antonio Puccetti del laboratorio di immunologia clinica e sperimentale del Gaslini (titolare della ricerca insieme ai colleghi Claudio Lunardi e Giovanna Zanoni), la nuova scoperta è una vittoria fondamentale nella lotta contro la celiachia, che è la patologia più frequente delle malattie autoimmuni, colpendo una persona su cento in Europa e Nord America: un dato persino più grave dell'artrite reumatoide.
In Italia sono affette da intolleranza al glutine circa 600 mila persone, ma solo un settimo di queste è diagnosticata, proprio perché talvolta i sintomi della celiachia sono silenti. Le diagnosi stanno però aumentando: se nel 2005 erano circa 6.000, nel 2011 sono diventate 135.800, con un aumento del +19% all'anno. E di sicuro, la nuova analisi del sangue sviluppata al Gaslini aiuterà a individuare con ancora più sicurezza la presenza della patologia, soprattutto nei bambini che, se affetti da questa grave malattia, subiscono blocchi alla crescita e forti dolori intestinali. Ma anche negli adulti i sintomi più gravi non sono da poco: le donne celiache possono perdere la fertilità, gli uomini possono diventare anemici ed entrambi i sessi, con una percentuale del 5%, sono affetti da dermatite erpetiforme e debolezza muscolare. E se per eliminare la celiachia basta seguire una dieta priva di glutine, per curare la dermatite è necessaria l'assunzione di farmaci.
Afferma Lorenzo Moretta, direttore scientifico del Gaslini: «La celiachia è una patologia subdola che può portare danni notevoli a un organismo in accrescimento, quindi una diagnosi precoce è importantissima».
(a.g.)