'Celiachia: ancora troppo sconosciuta?'
Raccontiamo l'incontro organizzato dall'AIC tenutosi oggi alla fiera Nutrisan di Bolzano
Pubblicato il 23/11/2013BOLZANO – «Negli anni '80 i problemi dei celiaci riguardavano le tipologie di cibo consentito e le modalità per cucinarlo. Oggi questi temi sono superati, ma ci sono tanti altri aspetti da risolvere». Così Susanna Neuhold, responsabile nazionale area food dell'Associazione Italiana Celiachia, ha riassunto la situazione odierna dei celiaci italiani. Il suo intervento ha catturato l'attenzione dei tanti presenti oggi al Nutrisan, il salone di Bolzano dedicato alle intolleranze alimentari e alla corretta alimentazione, che quest'oggi ha ospitato la conferenza "Celiachia: ancora troppo sconosciuta?" organizzata dall'Aic Alto Adige al Nutrisan di Bolzano, il salone delle intolleranze alimentari.
Questo, in sintesi, l'intervento di Neuhold: «Quando l'Aic è nata nel 1979, i problemi dei celiaci si concentravano sulla reperibilità del cibo e sulla sua preparazione. Ma oggi, finalmente, possiamo contare su circa 17.000 prodotti senza glutine mutuabili e su 3.000 locali pubblici attrezzati, oltre che su un regolamento europeo che nel 2009 ha uniformato a 20 ppm la soglia di quantità di glutine da non superare per considerare un alimento idoneo alla dieta celiaca. Questi sono grandi risultati, ma naturalmente ci sono tanti altri problemi da risolvere: per citarne alcuni, l'alimentazione fuori casa continua a essere difficile ed è talvolta un ostacolo alla socialità; la qualità di tanti alimenti senza glutine non è ottimale poiché contengono troppi grassi e zuccheri utilizzati dalle aziende per migliorare il sapore; il costo degli alimenti è spesso elevato; la reperibilità di alimenti freschi artigianali senza glutine e di piatti pronti è ridotta al minimo; e, infine, le tempistiche medie per una diagnosi di celiachia sono ancora troppo lunghe. Per non parlare della moda dell'alimentazione senza glutine, che sta danneggiando la percezione della celiachia in quanto patologia cronica. Sono tutti aspetti su cui l'Aic sta lavorando tramite opere di sensibilizzazione, ricerca e formazione».
All'incontro è intervenuta anche Simone Schwarz, responsabile della Deutschen Zöliakie-Gesellschaft (l'associazione tedesca dei celiaci), che ha parlato dell'avena come ottimo cereale per la dieta celiaca: «La ricerca ha dimostrato che i celiaci tollerano l'avena, a patto naturalmente che non sia contaminata. Si tratta di un cereale da un gusto molto piacevole, che può variegare la dieta senza glutine e che ha elevate quantità di fibre, vitamine e sali minerali: per questo, consiglio ai celiaci di farne uso. Ma c'è una regola importante da seguire: mai assumere più di 50 grammi di avena in un giorno».
Qui sotto, il servizio video sull'assemblea dell'Aic tenutasi oggi al Nutrisan e un'intervista a Fabio Da Col, organizzatore della fiera.