Approvata in Senato la mozione sulla celiachia
Buoni spendibili in tutta Italia, mantenimento del Registro nazionale degli alimenti senza glutine, e regolamentazione della produzione artigianale di prodotti per celiaci: questi gli obiettivi del testo firmato dal senatore Vaccari
Pubblicato il 02/07/2014Ieri sera il Senato ha approvato all’unanimità la mozione sulla celiachia a prima firma del senatore modenese Pd Stefano Vaccari, integrata da analoghi atti presentati da Forza Italia e Movimento 5 Stelle.
In Italia una persona su cento è affetta da celiachia, la patologia autoimmune che comporta una intolleranza al glutine (proteina contenuta nella maggior parte dei cereali). Potenzialmente, quindi, ci sono circa 600 mila celiaci, anche se quelli a oggi diagnosticati sono circa 150 mila.
«Con questa mozione – spiega il senatore Vaccari – abbiamo voluto chiedere al governo precisi impegni per cercare di semplificare e migliorare la vita di coloro che sono affetti da questa patologia». Infatti i diritti e le tutele dei celiaci in Italia, seppure siano piuttosto all'avanguardia, non sempre sono definitivi. Ad esempio lo scorso aprile, in alcune province della Calabria, le farmacie aderenti a Federfarma Calabria hanno sospeso l’erogazione di prodotti per celiaci con gravi ricadute per i residenti, soprattutto tenuto conto del fatto che nella regione il canale distributivo farmaceutico è ancora pressoché unico, visto che quello degli esercizi commerciali non si è ancora ben sviluppato. Per di più, nonostante la lunga e agguerrita battaglia condotta dall’Italia, l’ultimo Regolamento Ue in materia ha escluso i prodotti senza glutine destinati ai celiaci tra quelli giudicati essenziali per categorie vulnerabili della popolazione.
«Con questa mozione – chiarisce Vaccari – abbiamo chiesto al governo italiano di prendere precisi impegni. Innanzitutto quello di intervenire in Calabria ed evitare, in generale, un diseguale trattamento dei celiaci nelle diversi regioni d’Italia. E poi di farsi carico del problema della circolarità dei prodotti in erogazione. Non tutti, forse, sanno che tali prodotti sono disponibili per il paziente nella sola regione di residenza: i celiaci, se si spostano per studio o per motivi di lavoro, devono portarsi con sé gli alimenti per il loro fabbisogno. Basterebbe sperimentare forme di dematerializzazione del sistema dei buoni per ovviare al problema e risparmiare anche sui costi».
Tra gli altri impegni contenuti nella mozione c'è anche la promozione di una diagnosi precoce, il mantenimento del Registro nazionale degli alimenti per celiaci, la rapida adozione delle linee guida per la somministrazione e produzione artigianale di alimenti per celiaci e un’azione più decisa delle Regioni per coinvolgere gli operatori della ristorazione e della produzione di pasti e alimenti freschi affinché adottino i protocolli specifici stilati per gli alimenti preparati con prodotti privi di glutine.