Negozi per celiaci sul piede di guerra: 'Asl inadempienti'
L'Associazione italiana negozi celiachia denuncia gli enormi ritardi nella liquidazione delle fatture. 'Ma con le farmacie sono tutti puntuali'.
Pubblicato il 17/11/2015Sempre più negozi specializzati per celiaci sono costretti a chiudere per colpa dell'inadempienza delle Asl, che non rimborsano i buoni utilizzati dai loro clienti. Lo ha denunciato l'Associazione italiana negozi celiachia, nata proprio per tutelare questa particolare categoria di attività commerciali, durante il convegno organizzato al Gluten Free Expo di Rimini proprio per raccontare al pubblico queste gravi problematiche. «Che sono rese ancora più gravi – spiega il presidente dell'Ainc Fabio Ramaroli – dal fatto che in alcune regioni c'è una significativa differenza di trattamento tra le farmacie e i negozi». Ma l'associazione non ci sta, e annuncia una battaglia legale per tutelare l'interesse dei propri associati.
Abbiamo intervistato Fabio Ramaroli al Gluten Free Expo per raccontarci nel dettaglio la vicenda. Di seguito, il testo dell'intervista.
Quali sono le principali difficoltà che stanno affrontando i negozi specializzati senza glutine?
Il problema più grave è uno ed è ormai noto: la liquidazione delle fatture sull'erogazione, che le Asl effettuato con ritardi insostenibili. Ricordiamo infatti che il negozio specializzato è convenzionato con il Sistema sanitario regionale, perciò non è solo un semplice rivenditore, ma trasforma i buoni elargiti dallo Stato ai celiaci in prodotti senza glutine, che sono indispensabili per l'alimentazione di chi soffre di questa patologia.
Questi ritardi stanno costringendo molti negozi a chiudere per fallimento. Come riuscite a tutelarvi da questo pericolo?
Abbiamo portato avanti delle iniziative legali, naturalmente per i nostri associati, dato che non possiamo tutelare chi non vuole far parte dell'Ainc. Ci sono comunque delle leggi specifiche che tutelano il nostro comparto: a volte basta andare dai funzionari delle Asl, insistere un po' e farsi riconoscere i propri diritti: in quanto erogatori di un servizio sanitario essenziale, ci devono per forza riconoscere quanto ci spetta.
In alcune regioni le Asl sono inadempienti solo nei confronti dei negozi, mentre le fatture delle farmacie sono pagate con regolarità. Perché questa differenza di trattamento?
Il privilegio di cui godono le farmacie è dovuto alla loro posizione di canale farmaceutico specifico, di fornitura anche di farmaci e non solo di alimenti. Ma c'è da sottolineare che i prodotti senza glutine fanno parte dei Lea (Livelli essenziali di assistenza), per cui dal punto di vista legale equivalgono ai farmaci; e di conseguenza i negozi specializzati, essendo accreditati all'Asl di competenza, sono canali farmaceutici a tutti gli effetti. Per questo, la differenza di trattamento è ingiusta e deve essere rivalutata. Certo, dobbiamo fare i conti con una categoria commerciale che, a differenza nostra, è molto ben rappresentata a livello istituzionale.
Per questo avete dato vita all'Associazione italiana negozi celiachia?
Occorreva assolutamente un organo per far riconoscere l'esistenza e i diritti di questi negozi nelle sedi appropriate. Ainc è nata il 1° gennaio 2014 a Milano su iniziativa di alcuni titolari di negozi specializzati che sentivano l'esigenza di un riconoscimento legale della nostra categoria, che in precedenza non esisteva. Sin dalla nostra nascita abbiamo cominciato a sviluppare tante proposte di miglioramento rivolte al sistema sanitario prima della Lombardia, poi delle altre regioni dove i negozi hanno cominciato ad aderire - principalmente Veneto, Campania, Sicilia ed Emilia-Romagna.
Avete coinvolto nelle vostre battaglie anche l'Associazione italiana celiachia (Aic)?
Aic ha un identificativo ben diverso dal nostro. Noi tuteliamo coloro che erogano i prodotti e siamo un'entità diretta di rapporto con l'Asl, mentre loro tutelano i celiaci e lo fanno in maniera più indiretta. Non hanno cioè uno stretto contatto col paziente, e questo rende la loro onlus un po' superficiale. Noi negozi invece abbiamo l'occasione di vedere ogni celiaco una o due volte al mese, e abbiamo inoltre un ruolo importante nel fare formazione e aggiornamento ai nostri associati sulle novità relative ai prodotti e alla salute. Il negozio specializzato sta infatti diventando sempre di più un punto di riferimento per tanti tipi di intolleranze e di scelte alimentari.