Tutti pazzi per il gluten free. Ma è solo moda

Aumentano i consumatori di alimenti senza glutine senza validi motivi medici.

Pubblicato il 01/11/2016
Tutti pazzi per il gluten free. Ma è solo moda

Negli Stati Uniti, nel corso degli ultimi anni, il numero di diagnosi di celiachia è rimasto stabile, mentre quello delle persone che preferiscono alimentarsi con prodotti senza glutine è sensibilmente aumentato. La contraddizione, ben nota agli esperti, è stata dimostrata con numeri molto significativi in uno studio condotto alla Rutgers New Jersey Medical School di Newark. I ricercatori hanno pubblicato su JAMA Internal Medicine i risultati di una grande rilevazione sulle abitudini alimentari e la salute degli americani in corso da anni verificando i dati del National Health and Nutrition Examination Survey o NHANES.

Gli autori hanno preso in esame oltre 22.200 partecipanti per i quali erano disponibili informazioni sulla possibile diagnosi di celiachia nella passata storia personale (tra il 2009 e il 2014), e che si erano sottoposte a esami del sangue per avere una diagnosi certa (grazie alla presenza di anticorpi specifici). I dati sono stati poi incrociati con quelli presenti nei questionari sulle abitudini alimentaria cui i partecipanti al NHANES devono rispondere regolarmente. Si è così rilevato che 106 persone erano celiache, ma più del doppio, 213, consumavano abitualmente alimenti per celiaci.

Ciò che ulteriormente fotografa una situazione che presenta qualche anomalia è l’andamento temporale dei due indici. Visto che le diagnosi di celiachia non sono aumentate (erano lo 0,70% della popolazione nel 2009-2010, lo 0,77% nel 2011-2012 e lo 0,58% nel 2013-2014), come mai la percentuale di coloro che affermavano di scegliere alimenti senza glutine è triplicata, passando dallo 0,52 del 2009-201 allo 0,99% del 2011-2012, per toccare l’1,69% nel 2013-2014..?

Pur considerando che la diffusione di alimenti privi di glutine può aver contribuito alla stabilizzazione delle diagnosi esercitando un effetto preventivo, resta il fatto che molte persone – negli Stati Uniti circa un milione – scelgono cibo senza glutine pur non essendo celiache.

Sono molti i motivi ipotizzati; il principale sembra essere il marketing aggressivo delle aziende, che sono riuscite a conferire al glutine un’immagine molto negativa e, viceversa, promuovere le le diete che lo escludono evidenziando virtù mai dimostrate. C’è poi la percezione di moltissime persone che, pur non avendo disturbi o vere patologie, reputano utile evitare il glutine per contribuire a migliorare il livello di salute gastrointestinale e non solo. Un altro elemento da considerare è che, se una volta gli alimenti gluten free erano disponibili solo in farmacie specializzate e in assortimenti limitati, adesso - nonostante il prezzo elevato - sono facilmente reperibili in tutti i supermercati. Infine, c’è un gran numero di persone che si auto-diagnostica una sensibilità al glutine senza alcuna prova, salvo poi dire di aver riscontrato dei benefici. Purtroppo alla base di questo andamento positivo dei prodotti gluten-free ci sono notizie prive di fondamento, che alimentano false credenze nell’opinione pubblica, spingendo molti consumatori a comportamenti poco razionali.

Agnese Codignola

fonte: Il Fatto Alimentare

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