Servizi sanitari gratuiti per i celiaci dal 2017
Grazie all'approvazione dei nuovi Lea che classificano la celiachia come ''malattia cronica'', gli intolleranti al glutine saranno esenti al pagamento del ticket.
Pubblicato il 13/01/2017La celiachia passa per legge da "malattia rara" a "malattia cronica" e per questo le persone affette dall’intolleranza al glutine potranno essere esenti al pagamento delle prestazioni ambulatoriali e visite specialistiche. Questa la grande novità per i celiaci che arriva con l'approvazione dei nuovi Lea, i livelli essenziali di assistenza che elencano le prestazioni che la sanità pubblica offrirà gratuitamente in tutte le Regioni, varati ieri dopo un lungo iter preparatorio e fortemente voluti dal ministro della salute Beatrice Lorenzin.
Tra le novità dei Lea, per i quali sono stati stanziati 800 milioni di euro, ci sono anche dei nuovi vaccini gratuiti e senza pagamento del ticket in quanto "prevenzione sanitaria di massa", la fecondazione eterologa gratuita, le terapie per nuove patologie rare e croniche. E proprio in quest'ultimo ambito rientra la celiachia, che essendo ora considerata "malattia cronica" permetterà a chi ne è affetto di non pagare le prestazioni ambulatoriali e le visite specialistiche relative al monitoraggio dell'intolleranza al glutine.
L’aumento significativo dei casi di diagnosi di celiachia ha infatti spinto il Ministero a introdurre l’intolleranza al glutine nell’elenco delle patologie croniche. Infatti circa una persona su 100 soffre di celiachia e negli ultimi anni le diagnosi stanno aumentando: l’ultima indagine del Ministero della Salute, inserita nella “Relazione annuale del Parlamento”, afferma che in un solo anno sono stati diagnosticati 10mila nuovi casi di pazienti affetti da questa intolleranza cronica al glutine, portando il numero dei celiaci diagnosticati in Italia a 182.858. Il dato dimostra quindi che una persona su 100 è colpita da questa malattia, che dunque non si può più considerare rara.
I nuovi livelli essenziali di assistenza, attivi già dall’inizio di quest'anno, permetteranno al paziente celiaco di essere esente al pagamento di “tutte le prestazioni sanitarie appropriate per il monitoraggio della malattia, delle sue complicanze e per la prevenzione degli ulteriori aggravamenti”. Il Ministero della Salute spiega inoltre che introdurre l’intolleranza al glutine alle altre patologie “consente ai celiaci di usufruire, in regime di esenzione, di tutte le prestazioni sanitarie appropriate per il monitoraggio della malattia e delle sue complicanze, e per la prevenzione degli ulteriori aggravamenti, mentre le prestazioni specialistiche per giungere alla diagnosi non saranno più in esenzione”.
Il passaggio da malattia rara a cronica indica che l’attestato di esenzione potrà essere redatto da uno specialista del Servizio Sanitario Nazionale. Di conseguenza i vari esami e visite specialistiche potranno essere prescritte dal medico di base. Questo passo in avanti potrà favorire la diagnosi della celiachia. In Italia, per accertare l’intolleranza al glutine occorrono in media 6 anni di percorso diagnostico, con enormi sprechi di risorse sanitarie e senza raggiungere più di un quarto dei celiaci stimati.