Sclerosi multipla, possibile rapporto con la celiachia?
Al via il nuovo progetto di ricerca che indaga sulle possibili relazioni tra le due patologie autoimmuni.
Pubblicato il 20/01/2017Che rapporto c’è tra celiachia e sclerosi multipla? Parte da questo interrogativo un nuovo progetto di ricerca sulle malattie autoimmuni della Fondazione Santa Lucia Irccs, che vedrà anche la collaborazione di ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Università Sapienza, dell’Università di Tor Vergata e dell’Ospedale San Camillo di Roma. A guidarlo il Laboratorio di Neuroimmunologia della Fondazione, diretto dal Dott. Luca Battistini, che da anni indaga i meccanismi patogenici del sistema immunitario. Genetisti, neurologi, patologi e immunologi lavoreranno per i prossimi due anni allo screening genetico e allo studio degli autoanticorpi in circa 500 campioni biologici di pazienti con sclerosi multipla, selezionati tra quelli conservati nelle biobanca dello stesso laboratorio. Obiettivo: individuare pazienti che presentano comorbidità con la malattia celiaca.
Due le ragioni che spiegano l’interesse degli scienziati ad approfondire i rapporti tra questa coppia di patologie autoimmuni. «Alcune nuove terapie sviluppate per la cura della sclerosi multipla – spiega il dottor Battistini – possono a loro volta scatenare malattie autoimmuni e, se tra queste ci fosse la celiachia, avremmo un fattore di rischio per l’aumento delle complicanze soprattutto gastrointestinali, con conseguente malassorbimento di nutrienti e farmaci e progressione delle manifestazioni neurologiche della sclerosi multipla». La seconda ragione è direttamente legata alla prima: «Maggiori conoscenze sulle relazioni tra le due malattia – continua Battistini – avrebbero anche la positiva ricaduta sul piano clinico di aumentare l’attenzione dei neurologi sulla possibile compresenza di entrambe nei pazienti con sclerosi multipla e quindi l’applicazione di test di screening della celiachia al momento della diagnosi di sclerosi multipla».
Per lo screening del materiale biologico i ricercatori utilizzeranno sofisticate tecniche di citofluorimetria che permettono di caratterizzare con estrema precisione tutti i diversi tipi cellulari presenti nel sangue, individuando ad esempio quali popolazioni di cellule sono attivate e quali si presentano in eccesso o in difetto rispetto ai normali standard. Nuove tecnologie che permettono di studiare nel dettaglio qualunque popolazione cellulare dopo averla separata dalle altre attraverso procedure di sorting. In questo modo «anche partendo da quantità limitate di liquidi biologici – precisa Battistini – siamo in grado di effettuare come una foto ‘istantanea’ dello status immunologico dell’individuo, una caratterizzazione immunologica estremamente dettagliata».
La celiachia è una malattia autoimmune dell’intestino, scatenata nei soggetti geneticamente predisposti dall’ingestione di una proteina presente nel grano, il glutine. La sua prevalenza nella popolazione generale è circa dell’1%, di cui circa solo un terzo risulta diagnosticato. La prevalenza della celiachia tra i pazienti con sclerosi multipla non è stata ancora quantificata con certezza, essendo troppo poche le ricerche sperimentali finora svolte su questo fronte.
Rientrerà quindi negli obiettivi del nuovo progetto definire la distribuzione dei geni predisponenti alla celiachia e la prevalenza della malattia tra i pazienti affetti da sclerosi multipla. I ricercatori proveranno inoltre a verificare i benefici di una dieta senza glutine sull’andamento clinico della sclerosi multipla, indagando anche l’esistenza di possibili meccanismi immunologici comuni a entrambe le patologie.
Il progetto è risultato lo scorso dicembre tra i vincitori del bando “Roche per la Ricerca”, che ha visto l’assegnazione di 100.000 euro ciascuno a complessivi otto progetti, di cui solo due nel settore delle Neuroscienze, per la ricerca scientifica indipendente nell’ambito della medicina di precisione, scelti tra oltre trecento candidature schierate inizialmente ai nastri di partenza.
fonte: Online News